Puntata 1
Iniziamo, con la puntata di oggi, un viaggio che ci porterà a conoscere alcune realtà produttive ed “eccellenze” di un territorio che si estende ai piedi delle Dolomiti, e in particolare delle Pale di San Martino, uno dei nove Gruppi montuosi dal 2009 patrimonio dell’Umanità Unesco.
“Territorio”, “alimentazione” e “biodiversità” saranno di cui parleremo durante le puntate, e lo faremo anche incontrando e parlando direttamente con alcuni dei protagonisti.
Sentiremo dalla loro voce il racconto della loro esperienza, del lavoro e di come hanno saputo coniugare passato e presente, e del loro incontro con le “nuove tecnologie”.
Ma lo faremo partendo da due concetti “tradizione” e “innovazione”.
Due termini che sembrano distanti, ma che nel “nostro viaggio” ci permetteranno di cogliere le esperienze che nascono in montagna, vocata al turismo, anche dentro le trasformazioni della società e dare uno sguardo ai grandi temi dello sviluppo.
Sarà un viaggio dentro peculiarità, in luoghi ambientali straordinari dove uomini e donne cercano di recuperare radici, consuetudini e tradizioni per riviverle dentro il presente, proiettandosi verso il futuro.
Ma in questa prima puntata, andiamo – prima di tutto – a conoscere da vicino questo territorio, guardando alla sua configurazione e ai suoi contesti naturali e alle le sue specificità.
Lo facciamo partendo da un “attore” importante che ha, fra i compiti istituzionali, la difesa e la valorizzazione del territorio. Parliamo del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino.
Il territorio del Parco Naturale è situato nelle Alpi Orientali (Dolomiti Trentino Orientale) e si sviluppa intorno ai bacini idrografici dei torrenti Cismon, Vanoi e Travignolo, comprendendo la Val Venegia, la Foresta di Paneveggio, un’ampia porzione del Gruppo delle Pale di San Martino, l’estremità orientale della catena del Lagorai e una parte della catena Lusia – Cima Bocche, aree che costituiscono Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale all’interno della Rete Europea “Natura 2000”.
Il Parco si sviluppa prevalentemente in territorio montano con quote generalmente superiori ai 1500 metri e interessa una superficie di quasi 20.000 ettari.
Il Parco guarda con la massima attenzione ed è motore di sviluppo di molte azioni che si collocano nell’ambito della sostenibilità.
(Intervista: in arrivo)
Torneremo sicuramente, nelle prossime puntate, a parlare di Parco, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti della biodiversità, ma anche per parlarvi di alcuni originali progetti, come l’introduzione della pecora di razza Lamon o del cavallo norico, che stanno coinvolgendo alcune aziende agricole locali.
Termina qui la prima puntata, che ci ha portato a conoscere alcune caratteristiche e dinamiche di questo straordinario territorio.
Nella prossima continueremo il nostro viaggio. Incontreremo “Operatori economici e turistici”, soprattutto del mondo della Cooperazione, che hanno deciso di investire, puntando anche sull’innovazione e sulla capacità di recuperare le “tradizioni” e i “saperi”, in chiave nuova e moderna.